Le celle del modello ATM hanno lunghezza fissa di 53 byte: 5 di intestazione e 48 di carico utile (media tra i 32 proposti da europei e asiatici e i 64 proposti dagli americani).
L’intestazione ha un formato leggermente diverso quando le celle vengono trasportate dalla stazione al commutatore o viceversa (interfaccia UNI – User to Network Interface) o da un commutatore all’altro (interfaccia NNI – Network to Network Interface).
L’intestazione della cella UNI inizia con 4 bit di controllo di flusso generico (GFC – Generic Flow Control) che hanno valore soltanto locale, seguiti da 8 bit con l’identificatore di percorso virtuale (VPI – Virtual Path Identifier) che di solito sono tutti a 0.
L’intestazione della cella NNI invece inizia con 12 bit con l’identificatore di percorso virtuale (VPI – Virtual Path Identifier); questo campo è fondamentale nelle dorsali, che permettono di aggregare il traffico di più circuiti virtuali.
I restanti campi di intestazione sono identici nei due formati:
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16 bit identificatore di canale virtuale (VCI – Virtual Channel Identifier); è un valore che identifica in modo univoco il circuito virtuale;
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3 bit indicatore di tipo di carico pagante (PTI – Payload Type Indicator): un bit indica se il carico pagante è stato originato dal piano utente o di controllo, un bit indica se la cella ha incontrato congestioni di rete (impostato dai commutatori) e un bit identifica l’ultima di una serie di celle ottenute da un’unica PDU di AAL;
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1 bit priorità di perdita della cella (CLP – Cell Loss Priority); indica se la cella deve essere scartata in caso di congestione;
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8 bit controllo dell’intestazione (HEC – Header Error Check); è una checksum che copre i primi 4 byte dell’intestazione; i 32 bit vengono divisi per il polinomio x8+x2+x+1; al risultato viene aggiunta la costante 01010101 nel caso la maggior parte di bit sia 0.